giovedì 4 ottobre 2012

Al lupo al lupo!

Vi giriamo la cartella stampa del Progetto Cantiere del Festival Incanti... speriamo di vedervi numerosi e presto vi daremo altri dettagli....


Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, Corso Galileo Ferraris 266 Torino

18 Ottobre, dalle 16 alle 21
In occasione dei duecento anni dalla pubblicazione della raccolta delle celebri fiabe dei Fratelli Grimm, quattro compagnie, selezionate per il progetto CANTIERE, presenteranno dei micro-allestimenti ispirati alle fiabe rilette da affermati autori tedeschi e italiani per il progetto Grimmland, in collaborazione del Goethe-Institut Turin.


Le compagnie selezionate sono:


La TurcaCane (Torino) QUI, LÌ e COSTÌ liberamente tratto dall'omonimo racconto di Ingo Schulze – Christiane Traber

I protagonisti delle più famose fiabe dei Grimm riuniti in un'unica vicenda. Un mugnaio e le sue figlie dovranno abbandonare i dissapori familiari ed unire le forze contro una donna misteriosa. L'avvicendarsi degli eventi segue una struttura circolare ispirata al mulino ed ai suoi meccanismi dove la figura paterna è albero motore. Le relazioni tra i personaggi saranno messe in scena grazie all'ausilio del teatro d'attore unito all'utilizzo di pupazzi di stoffa e gommapiuma. Pupazzi di stoffa e gommapiuma con l'ausilio del teatro d'attore metteranno in scena una fiaba dal sapore antico e tuttavia moderno.



Merceria Barbagli (Torino) I TRE LINGUAGGI liberamente tratto dall'omonimo racconto di Dacia Maraini



Tre linguaggi sconosciuti, o semplicemente relegati nel "dimenticatoio" dai più, ci accompagnano nella magia della crescita, talvolta crudele quanto meravigliosa, attraverso una tra le più sottili abilità dell'uomo: l'arte del Comunicare. Gioioso, genio ed ingenuo al contempo, è il classico ragazzino a cui non interessa stare chino sui libri o competere per arrivare alla meta. Egli ama piuttosto perdersi nel bosco e trascorrere le sue giornate a giocare con nuovi linguaggi sconosciuti, imparando così a comunicare con gli animali. Il mondo adulto non è però pronto ad una realtà così diversa dall'ordinario vissuto quotidiano. Il protagonista incompreso, riuscirà però, dopo aver affrontato ostacoli e vessazioni, a giungere alla libertà, portando gioia e fortuna intorno a sé, dimostrando come la diversità possa, in alcuni casi, addirittura salvare una vita.



Irene Vecchia (Napoli) CERTE FAVOLE Studio per uno spettacolo, liberamente tratto da "Certe favole si capiscono troppo tardi" di Marcello Fois



La misteriosa storia di una famiglia è avvolta dalle cose non dette, segreti genetici, e gira e rigira tutto torna: What goes around comes around. Nonni, genitori, figli, come somme e moltiplicazioni, quello che c'è stato e quello che c'è, che cosa ci sarà? Nessuno è responsabile per le carte che ci vengono date, e la differenza dipende da come le giochiamo. E mentre giochiamo, giriamo, saliamo e scendiamo la scala a spirale, raccontaci una storia! Vedi mai che tra tante volte, volute, cupole e cupoloni, mi trasformo pure io. Certe favole si sono sempre raccontate, per insegnare, per divertire, per spaventare, certe favole ci piacciono tanto e non sappiamo perché le vogliamo sentire sempre, certe favole no. Certe favole si capiscono più tardi, certe favole non si comprendono mai. Beh, meglio tardi


Massimiliano Venturi (Ravenna – Bialystok) CERTE FAVOLE...Sonatina da camera, per oggetti e attore solo, liberamente ispirato al racconto "Certe favole si capiscono troppo tardi" di Marcello Fois

Da dove arriva la predestinazione? Chi ha assegnato ad ognuno il proprio destino? Chi o che cosa è il Fato? Il progetto nasce da un'interrogazione, un tentativo di dare risposta a queste domande, smembrando il racconto "Certe Favole si Capiscono troppo tardi" di Marcello Fois, destrutturandolo per archetipi e materializzandone l'essenza grazie alla grammatica scenica del Teatro d'Oggetti. Un corto circuito tra archetipi e teatro d'oggetti, dove questi ultimi saranno portatori scenici dei simboli e delle metafore facenti capo all'archetipo stesso. Un teatro d'oggetti, ma anche e soprattutto un teatro di metafora, che analizza e mette in scena valori e immagini universalmente condivisi dalla civiltà moderna. Si tratta di un procedimento di lavoro dove l'intuizione e la concezione intellettuale rivestono un ruolo altrettanto importante quanto quello della messa in scena, che si presenta come un susseguirsi di quadri musicali, metafore, immagini, in cui gli oggetti cercheranno di estraniarsi dalla propria condizione; per brevi momenti si avvicineranno a tale obbiettivo, grazie alla loro presenza in scena che esula dall'attore animatore, facendo così scaturire momenti di teatro pittura, teatro natura morta che trascende l'animazione e la recitazione intese in senso tradizionale. Uno spettacolo da camera, per un numero di spettatori limitato.



La giornata CANTIERE è anche un concorso: una delle quattro performance sarà selezionata da una giuria e premiata il 21 Ottobre, all'interno del festival. La giuria sarà composta da Goethe-Institut Turin, Il Dottor Bosik/ Unoteatro, Is Mascareddas, Krapp's Last Post, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus, Teatro del Buratto Milano



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